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Sabina Castelli

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Ho trascorso la mia infanzia in un quartiere popolare della periferia di Trento fra gli ultimi retaggi della campagna e la dilagante cementificazione della Clarina. A casa ero circondata dai dipinti di mio padre, Gino Castelli, i suoi quadri  tappezzavano tutti le pareti delle stanze bucando i muri con fantastiche finestre dai colorati paesaggi e figure sognanti che silenziose mi educavano al bello.

Dopo il diploma presso l’Istituto d’Arte A. Vittoria ho continuato gli studi pittorici all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ho avuto come maestri Carmelo Zotti, Ennio Finzi e Riccardo Guarneri; con Amedeo Lolli ho approfondito lo studio dell’anatomia artistica; la tesi finale l’ho discussa con Toni Toniato presentando una catalogazione delle opere di mio padre.

Lo studio del corpo umano ha strutturato tutta la mia ricerca artistica divenendo via via una costante tematica in continua tensione tra la disciplina delle forme e la gestualità grafico/cromatica. Corpi lacerati ma potenti caratterizzavano le tavole che ho esposto in personali e collettive per ARCI del Trentino. La maternità e la professione di docente hanno traghettato la mia ricerca verso stimoli sensoriali più pratici e materici come la ceramica con cui realizzo teste cave e piccole sculture modellando i pezzi lentamente a colombino. Attraversata da un flusso di sensazioni più o meno inconsce, creo i miei archetipi. 

Sono nata a Trento nel 1967 e vivo tra Trento e Caprino Veronese.

 L'IMPAVIDO, terracotta semirefrattaria con ossido di rame
ALVISE, cm 15x18 terracotta semirefrattaria
GREMBO BIANCO cm 20 x25, terracotta semirefrattaria con ossido di rame
PUPO, cm 25x10 terracotta con smalto maiolica
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